Cultura e Tradizioni

Tradizioni popolari Alla fiorente economia limonicola bagherese che ha contraddistinto buona parte del XX secolo sono legate le tradizioni del carretto siciliano e dei Cantori. Si svilupparono innumerevoli botteghe artigiane legate alla creazione e soprattutto alla pittura dei carretti siciliani Il carretto, perduta la sua originaria funzione, diviene oggi espressione della memoria storica del popolo siciliano.'La tradizione della pittura del carretto vede Bagheria come un vero e proprio cuore pulsante, un centro d'eccellenza,Tra le botteghe di pittori di carretto di Bagheria, quella dei Ducato, rappresenta la più antica, più duratura e quella nella quale si sono formati il maggior numero di pittori di carretti. I Cantori di Bagheria sono i discendenti degli ultimi veri carrettieri ed interpretano i canzuna a la carrittera, cioè i canti della tradizione etnica dei carrettieri siciliani. I testi evocano sempre i classici temi delle canzoni romantiche; attraverso splendide metafore, i cantori parlano di amore, tradimenti, separazione e duro lavoro. Ultimamente i Cantori di Bagheria hanno rappresentato l'Italia al Festival de l'Imaginaire di Parigi presso il Theatre de la Ville e la Maison des Cultures du Monde Eccellenze enogastronomiche Granita di Limone Verdello. La granita è una ricetta molto rinfrescante e gradevole, tipica della Sicilia. Non è un sorbetto e non è un gelato. Rispetto a entrambi questi dolci la granita, preparata con ingredienti genuini e secondo la ricetta originale siciliana, è molto più leggera e rinfrescante e in più apporta meno calorie. Un vero tonico per il fisico e per l'umore. Lo sfincione bagherese è una sorta di pizza dall'impasto alto ma soffice condito con acciughe, tuma, cipolle bianche e pangrattato tostato... una vera squisitezza! In verità, lo sfincione bagherese esiste in ben tre versioni: lo sfincione con la tuma, lo sfincione con la ricotta e quello tradizionale, simile alla versione palermitana. e per eccellenza La Pasta con le sarde (in dialetto palermitano "Pasta chi sardi") è uno dei piatti più tipici della città di Bagheria ed è famosa in tutta la Sicilia. Si tratta di una ricetta antichissima. Si tratta, infatti, di una ricetta che si può preparare solo in un determinato periodo dell'anno (marzo-settembre) e precisamente quello in cui vengono pescate le sarde (che devono essere freschissime) e in cui si può reperire il finocchietto selvatico, i due alimenti base della ricetta. Si narra che il piatto sia nato durante uno dei tanti tentativi degli Arabi di invadere la Sicilia. Infatti uno dei cuochi al seguito di un generale arabo, per nutrire le truppe unì in un'unica preparazione gli ingredienti che aveva con sé e quelli trovò nel territorio. Sarebbe nato così il fantastico connubio di pasta, sarde, finocchietto, zafferano, uvetta e pinoli, che ancora oggi costituisce il vanto della cucina palermitana. Artigianato locale A dispetto di una crisi generale dell'artigianato, qui resistono alcune botteghe artigianali, come, ad esempio, quelle dove si lavora a mano la pietra di Aspra o dove si costruiscono e si decorano i famosi carretti siciliani. Personaggi ed eventi storici Renato Guttuso, pittore, ((Bagheria, Palermo, 1911 - Roma 1987). Tra i più significativi rappresentanti dell'arte italiana contemporanea, si distingue per una visione dolorosamente ma umanamente poetica e per la ricchezza delle forme stilistiche. Prendendo le mosse da un violento espressionismo, con accenti di forte denuncia sociale (Crocifissione, 1941), nel dopoguerra fu tra gli animatori del movimento realista. Dal 1960 guardò con interesse all'avanguardia europea. Tra le opere: I funerali di Togliatti, 1972; La Vucciria, 1974; Caffè greco, 1976. l 18 gennaio del 1987 muore lasciando opere e una ricca raccolta documentale l al museo che la sua città natale, Bagheria, gli ha intitolato. Il Museo Guttuso, che ha sede nella settecentesca Villa Cattolica, raccoglie così la più ampia collezione di opere, quadri, disegni e grafica dell'artista, e nel giardino della Villa conserva la grande Arca funebre dedicatagli dal suo amico Giacomo Manzù, dove egli riposa Tornatore Giuseppe regista, sceneggiatore, produttore cinematografico. Dopo alcune esperienze documentaristiche e televisive esordisce sul grande schermo nel 1986 con Il camorrista. Il successo internazionale arriva con Nuovo Cinema Paradiso che vince nel 1989 la Palma d'Oro a Cannes e nel 1990 l'Oscar al miglior film straniero Ha firmato nel 2009 la regia del film Baarìa (nome siciliano di Bagheria), la cui trama racconta una parte di vita vissuta nella sua città d'origine. La pellicola, uscita il 25 settembre, ha aperto la 66ª edizione della Mostra d'arte cinematografica di Venezia nella competizione ufficiale. Il film venne pre-selezionato come film per rappresentare l'Italia agli Oscar 2010, ma non superò le selezioni successive e non arrivò al quintetto finale. Pubblica anche il libro Baarìa, il film della mia vita, per Rizzoli. Scianna, Ferdinando. - Fotografo (n. Bagheria 1943). Dopo gli studî umanistici, iniziò una feconda collaborazione con lo scrittore L. Sciascia. Nel 1965 pubblicò il suo primo libro, Feste religiose in Sicilia. L'anno successivo, trasferitosi a Milano, cominciò a collaborare con l'Europeo. Membro dell'agenzia Magnum a partire dal 1982, dal 1987 ha affiancato all'attività di reporter quella di fotografo di moda e di pubblicità. Dacia Maraini (1936)scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice itali na che fa parte della "generazione degli anni trenta", insieme ad alcuni dei più conosciuti autori della letteratura italiana. Primogenita dello scrittore ed etnologo toscano di origini ticinesi Fosco Maraini e della principessa siciliana e pittrice Topazia Alliata, appartenente all'antico casato siciliano di origini pisane degli Alliata di Salaparuta. Al ritorno in Italia, la famiglia si trasferì in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa Valguarnera di Bagheria, e in seguito, a Roma. Questi anni sono raccontati dalla stessa Maraini nel suo romanzo Bagheria. Bagnèra, Giuseppe. - Matematico italiano (Bagheria, Palermo, 1865 - Roma 1927). Insegnò nelle università di Messina (1901-1908), di Palermo (1909-1921) e di Roma (1921-1927); socio corrispondente dei Lincei (1913). Delle sue ricerche, vanno soprattutto ricordate quelle sui gruppi di ordine finito (particolarmente sulle omografie) e sulle superfici iperellittiche. Queste ultime, compiute in collaborazione con M. De Franchis, ebbero nel 1909 il premio Bordin dall'Académie des sciences di Parigi Buttitta, Ignazio. - Poeta dialettale siciliano (Bagheria, Palermo, 1899 - ivi 1997); autodidatta, esercitò da giovane i più umili mestieri, per poi darsi al commercio; avverso al fascismo (nel 1922 capeggiò una sommossa di popolo), partecipò alla Resistenza. La sua poesia, d'ispirazione popolare e insieme consapevolmente letteraria, è passata dall'originario sensualismo tra arcadico e dannunziano (Sintimintali, 1923; Marabedda, 1928) ai toni epico-lirici e quasi da cantastorie della celebrazione del lavoro e delle lotte del popolo siciliano Scaduto, Francesco. - Giurista (Bagheria 1858 - Favara 1942), prof. di diritto ecclesiastico nelle univ. di Palermo, Napoli, Roma; senatore del Regno (dal 1923). È considerato il fondatore della nuova disciplina del diritto ecclesiastico dello stato. Sua opera maggiore è il Diritto ecclesiastico vigente in Italia (2 voll., 1889-91; 4a ed. 1923-25). Giacomo Giardina (1901 – 1994), poeta legato alla corrente letteraria del Futurismo ed al suo fondatore Marinetti che nel 1931 lo proclamerà giovane poeta pecoraio L'editore Vallecchi pubblica il suo primo volume di liriche: Quand'ero pecoraio con la prefazione di Marinetti. Quasi tutta la stampa italiana se ne occupa diffusamente ed esplode il caso letterario. Ciro Scianna, soldato, eroe di guerra (1887-1912). Decorato di medaglia d'oro al valore militare

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